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corrispondenza
Roma, 17 novembre 1836 da Carlo Bonaparte a padre Maurizio Prima di presentare la citazione contro i genitori per avere la dote della moglie, a solo sgravio di coscienza, lo prega di far opera di mediazione, tanto più che avendo ottenuto una declaratoria che lo dispensa dal chiedere la " venia " voluta dalla legge, non ha pi bisogno di attendere i cento giorni per iniziare il processo. Faccia intendere alla principessa di Canino che meglio che rimborsi la dote pagando il 5% in buona armonia che doverla consegnare per forza con l'interesse dell 10%. Il 10 novembre ha avuto una quinta bambina, che ha chiamato Augusta; se lo crede opportuno, comunichi la notizia "a quella donna che già da gran tempo io non riguardo più come madre". Per quanto riguarda la seconda condizione della dote non c'è difficoltà perchè, per mantenere la parola d'onore data al padre, di radiare cioè le ipoteche anteriori alla dote, fornirà personalmente le somme necessarie alle stesse condizioni dei primi iscritti. Si scusa dell'orgasmo con cui scrive, ma, nel momento di vedersi costretto a citare il padre, non può certo conservare il sangue freddo. Dalla sua risposta dipenderà se la citazione avrà luogo o sarà lacerata.