Figlia primogenita di Luciano e di Christine Boyer.
Chiamata affettuosamente dai famigliari Lolotte, nel 1810 si trasferí alla corte imperiale di Parigi su invito dello zio Napoleone, che desiderava per la nipote un matrimonio politico. Carlotta insofferente della vita di corte, rifiutó qualsiasi pretendente, nonostante i malumori dello zio. Ottenne alfine il permesso da parte di Napoleone di ritornare in Italia nella sua Tuscia.
Molto affezionata a "pere Mimí", cosí sovente chiamava padre Maurizio, si scambiarono diverse lettere sino agli ultimi anni delle loro vite.